DESCRIZIONE DEL BANDO
Il Fondo per la Sicurezza è cofinanziato da Camera di Commercio e da altri 31 comuni del territorio: Bomporto, Campogalliano, Carpi, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Cavezzo, Concordia S/S, Fanano, Finale Emilia, Fiorano Modenese, Formigine, Guiglia, Maranello, Marano S/P, Medolla, Mirandola, Modena, Montese, Novi di Modena, Pavullo N/F, Ravarino, Riolunato, San Felice S/P, San Possidonio, Sassuolo, Savignano, Serramazzoni, Soliera, Spilamberto, Vignola e Zocca.
Il Fondo è rivolto alle imprese che intendono dotarsi di sistemi di sicurezza, per affrontare il problema della microcriminalità.
Soggetti beneficiari
Possono presentare domanda le attività economiche, iscritte al Registro Imprese, con sede o unità locale in provincia di Modena, che esercitino l’attività in posto fisso e che non abbiano ottenuto la liquidazione del contributo Fondo Sicurezza almeno una volta negli ultimi tre anni (2018, 2019 e 2020), in riferimento alla stessa localizzazione.
Tipologia di interventi ammissibili
Sono ammissibili al contributo sul Fondo di Sicurezza le spese di acquisto e di installazione, al netto dell’IVA, dei seguenti sistemi di sicurezza:
- a) sistemi di videoallarme antirapina, collegati in video alla Questura e ai Carabinieri;
- b) sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso, sistemi antintrusione con allarme acustico e nebbiogeni;
- c) sistemi passivi: casseforti, blindature, antitaccheggio, inferriate, vetri antisfondamento e sistemi integrati di verifica, contabilizzazione e stoccaggio del denaro.
Per tutte le tipologie è ammissibile solo l’acquisto di beni nuovi.
Si precisa che le unità locali presso le quali si intende installare l’impianto di sicurezza devono essere già state denunciate al Registro imprese al momento della presentazione della domanda.
Entità e forma dell’agevolazione
Le risorse camerali a disposizione dell’intervento sono pari ad € 100.000,00.
Nel caso di impianti installati in comuni aderenti all’iniziativa, il contributo copre il 50% delle spese fino ad un massimo di 3.000,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 1.200,00 € per i sistemi di tipologia b) e c).
Nel caso di impianti realizzati in comuni non aderenti, il contributo copre il 40% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 2.400,00 € per i sistemi di tipologia a) e fino ad un massimo di 960,00 € per i sistemi di tipologia b) e c).
L’intervento è retroattivo per spese sostenute a partire dal 1 ottobre 2020.